C’è una gran differenza tra l’avere in mente di raccontare qualcosa e lo scriverla effettivamente. Nelle mie “lettere” cercavo di essere onesto il più possibile, seguendo la vecchia massima greca: “Dona tutto ciò che possiedi, e allora ti sarà dato”. Ricordi, sogni, riflessioni di C.G. Jung

Già, proprio così caro il mio Carletto (che poi sarebbe Jung), mai come oggi sento le tue parole calzanti con ciò che mi accade. L’altro giorno, mentre mi allenavo a spinning in solitaria– uno degli strumenti per eccellenza di riflessione per la sottoscritta – si sono inanellate una dopo l’altra delle parole, che hanno formato un concetto, che hanno creato un’immagine di me, vicina a due persone che hanno lasciato il corpo ormai dieci anni fa.

Di tutto questo movimento ora è rimasto solo il ricordo che il mio inconscio mi ha trasmesso, complice il movimento e il ritmo costante della musica; ma tutto il passaggio prima, dalle parole che si formavano nella testa, al racconto bellissimo che si era rivelato…puf! Sparito tutto.

Non ricordo assolutamente nulla, a parte la serenità che mi ha lasciato quello stato di coscienza espansa.

So solo che, ogni volta che mi trovo sola a danzare o a pedalare, la musica mi eccita al punto tale da permettere alla mente di aprire le sue porte, che peraltro non so neanche dove sono ubicate; eppure giuro che quelle porte ci sono, perché la sensazione di espansione, la leggerezza che provo, sono reali, tangibili nel corpo, riconoscibili ogni volta in quel sorriso sulle mie labbra immotivatamente, senza un motivo apparente.

Sono una donna fortunata, lo dico spesso, vero, ma perché lo penso davvero: ho il tempo a disposizione, ho il sostegno di persone vicine che condividono il mio percorso e mi incitano a perseguirlo, un lavoro che amo, un luogo dove rifugiarmi ovattato e antico. Posso andare avanti sulle fortune ancora per un bel po’, ma mi fermo qui. Il desiderio che mi spinge anche adesso a scrivere è proprio la possibilità di continuare a scendere, scendere dentro me, ad aprirmi alla verità costi quel che costi e Carletto, lo sento proprio, mi sta aiutando a farlo.

Ci si potrà rivolgere con un vezzeggiativo a un grande della storia dell’umanità, credo…

Ci rifletterò ancora un poco stanotte: chissà che proprio lui non arrivi a darmi una dritta.

Buoni sogni a tutti

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